Il Duce ha vinto, anzi no ma non è morto…

Ucronia e Seconda Guerra Mondiale, un argomento certamente già “arato” sia dalla letteratura che dal cinema. E tuttavia la WWII per la sua complessità e per la ricchezza delle informazioni disponibili presenta spunti quasi infiniti per gli amanti del genere “storia alternativa”. L’autore di questa trilogia ucronica esplora in particolare alcune scenari della partecipazione italiana al conflitto e della guerra civile del 1943-1945. Si parte da un racconto di carattere generale, una diversa e più efficace strategia militare del nostro Paese nel primo anno di conflitto, quello della c.d. “guerra parallela”, per poi addentrarci con gli altri due racconti in episodi più dettagliati e circoscritti che accompagnano la fine della guerra in Italia. Ecco quindi realizzato e non solo vagheggiato il famoso “Ridotto della Valtellina”, dove gli ultimi sostenitori del Duce si concentrano per una “termopili” finale del fascismo. L’ucronia produce tra l’altro delle singolari conseguenze politiche nell’Italia del dopoguerra oltre a cambiare la sorte personale dello stesso Mussolini e di altri protagonisti del periodo. Restiamo sempre a nord nell’aprile del 1945 ma ci spostiamo in Friuli e in particolare in Carnia. Qui le “sotnie” cosacche collaborazioniste che avevano seguito la Wermacht in ritirata dal Fronte Orientale riescono nell’ucronia proposta non solo a scamparla ma a ritagliarsi una provincia autonoma, complici i maneggi dei servizi segreti britannici e la Guerra Fredda ormai alle porte. I tre racconti sono ricchi di colpi di scena ma l’autore cerca sempre di restare nei binari del “verosimile”, in ciò che sarebbe potuto accedere (ma che non è accaduto) se soltanto alcuni “dettagli” della storia reale fossero cambiati. I personaggi citati per nome, compresi quelli secondari, sono reali. Non vi resta che mettervi comodi e iniziare un nuovo viaggio in queste tre timelines alternative del secondo confilitto mondiale.